martedì 19 aprile 2011

SCREAM 4:NÈ UN REMAKE,NÈ UN SEQUEL, SEMPLICEMENTE BRUTTO

A volte andare al cinema significa andare a vedere un film tanto atteso o da cui si è incuriositi. 
Altre volte si va giusto per stare in compagnia e fare qualcosa di diverso. Quest'ultima è stata la mia motivazione quando ho deciso di andare a vedere "Scream 4" atteso quarto capitolo della saga slasher di Wes Craven, che, dal 1996 ad oggi, tanto successo ha riscosso (nonché innumerevoli e fiacche imitazioni). Comincio col dire che partivo prevenuto. 
Il trailer non mi aveva convinto e, memore del terzo capitolo, c'erano buone ragioni per pensare che questo quarto potesse essere, per dirla fantozzianamente , una cagata pazzesca.
Difatti è così. 
Così, tornato dal cinema, mi accingevo a scrivere il mio post di demolizione del film-cagata. Decidevo però di fare un giro sul web e leggere qualche recensione, cosa che non mi era sembrata necessaria prima della visione del film. Lo reputavo talmente un filmetto che mai avrei pensato di trovarmi di fronte a questa realtà: la critica apprezza largamente il lavoro di Craven.
Ciò che però mi ha sbalordito e infastidito dei giudizi sul film è il fatto che esaltano come pregi ciò che io considero come difetti cronici.
La critica esalta l'elemento meta-cinematografico presente in ogni "Scream": si citano continuamente gli stilemi dell'horror (soprattutto slasher), l'andamento degli eventi ricalcherà quello del film di genere ed i protagonisti, consapevoli di ciò, non mancheranno mai di prevederli. Sulla base di questo principio, i colpi di scena sono inseriti in modo tale da sorprendere e disorientare la logica del film dell'orrore di cui i personaggi si avvalgono; a ciò si alternano momenti in cui tale logica viene invece rispettata. Si ottiene così un'imprevedibilità delle scene di spavento che contribuisce in parte maggiore a tenere alta la tensione
Seguire un canovaccio di genere, permette anche di introdurre un elemento presente in tutti gli Scream: le regole. Se, come dicevo, i personaggi basano la loro logica sulle regole del cinema horror, l'elemento innovativo che funge anche da scaletta per lo spettatore, è l'enunciazione di queste che, di capitolo in capitolo, si rinnovano. Perciò se nel primo le regole venivano rispettate, nel secondo venivano infrante e nel terzo dimenticatevele come suggeriva lo slogan promozionale. 
Il quarto capitolo punta invece, sfruttando il vuoto temporale fra quest ultimo e il terzo capitolo, a introdurne di nuove, necessarie per poter sopravvivere nell'era digitale: "Scream 4" punta tutto su ciò, basando la sua innovatività sulla presenza di un Killer 2.0 che si adatta all'elemento tecnologico. 
Ma "Scream 4" non si pone come prosecuzione della saga. Così come ci dicono gli stessi protagonisti è un remake del primo Scream, anzi un reboot, un rifacimento che intende dare nuovamente vita ad una saga, ripartendo dalle origini aggiornate.  
Ma ditemi voi se è innovativo girare un film che è pedissequa imitazione del capostipite, seppur voluta. La consapevolezza e l'autocitazionismo non sono certo elementi lodevoli. Per quanto mi riguarda la differenza fra "Scream 4" e altri sequel che imitano gli originali sta tutta nel volersi sempre e comunque citare. Ma il risultato è lo stesso: film che sono l'ombra di illustri predecessori, pallide imitazioni che non sorprendono e annoiano, cosa assai grave in un film horror. 
Le situazioni divengono così rarefatte e stereotipate che più che a un horror ci si trova davanti ad un film comico. Questo è "Scream 4": un'imitazione di "Scream", da una parte, di "Scary Movie" dall'altra; peccato solo che oltre a non mettere paura non fa neanche ridere, se dovessi descriverlo in una parola lo definirei semplicemente irritante
E poi gli elementi meta-cinematografici e ironici hanno stufato. Un film che li sfruttava alla grande e, introducendoli, risultava essere geniale e innovativo era, manco a dirlo, il primo. Stessa cosa per la critica alla società figlia e schiava dei media, così osannata in questo film, già era stata affrontata dal capostipite. 
Ricapitolando: gli elementi di interesse riprendono a pieno, aggiornandoli, quelli tradizionali della serie. La sceneggiatura è quanto mai scontata con dialoghi ridicoli, i nuovi personaggi sono insulsi e persino le vecchie conoscenze qui perdono di spessore e recitano la parte di icone ambulanti (e, in quanto tali, intoccabili). Il realismo non c'è minimamente. Ok. Ma non c'è nemmeno intrattenimento di alcun tipo. Un contenitore vuoto che sfrutta un brand collaudato e che continuerà a farlo, dato che, con la storia del reboot, due produttori paraculi come Harvey e Bob Weinstein ne sforneranno altri. Purtroppo.

Habemus Judicium:

Bob Harris

1 commento:

  1. La maschera di Scream è stata usata in Giamaica da un fortunato giocatore che aveva vinto UN MILIONE di dollari per andare a ritirare la vincita :D https://www.statistiche-lotto.it/giamaica-super-lotto-va-a-ritirare-il-premio-in-maschera-scream/

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