martedì 3 maggio 2011

FIORELLO: STORIA DI UN PREDESTINATO

«Era la metà degli anni novanta, giravo con guardie del corpo, addetto stampa, segretarie. Avevo fidanzate da rotocalco e storie da una botta e via. Non parlavo più con nessuno, tiravo cocaina. Mi sentivo un duro e invece ero un pupazzo». 

Se vi dico il nome Fiorello che vi viene in mente? 
I più giovani risponderanno: "lo showman che imita La Russa, Buongiorno, Mucciaccia e via dicendo". 
Quelli un po' meno giovani invece si ricordano di un altro Fiorello, un ragazzone munito di codino e sorriso brillante, dall'aria scanzonata e goliardica, che per anni, parlo dei 90s, è stato un'icona del panorama giovanile. 
Rosario Fiorello nasce a Catania il 16 maggio del 1960
Fin da piccolo mostra una naturale predisposizione a intrattenere la gente, nelle sue innumerevoli scenette che, agli inizi, avevano come spettatori amici e parenti. 
Ormai ragazzo si avvicina al circuito dei villaggi turistici Valtur, dapprima come aiuto cuoco e barman. Poi, divenuto animatore a tutti gli affetti, comincia ad affinare le sue capacità e il suo talento di fronte a un pubblico sconosciuto. E' questo il periodo in cui Fiorello si fa le ossa e rafforza la sua personalità scenica. 
I villaggi turistici diventano così fucina di una futura stella, ma anche vetrina per possibili talent scout. 
E così capita l'occasione giusta, un provino davanti a Pippo Baudo. Viene però scartato: «sei bravo caro Fiorello...ma non ti prendo! Non hai i tempi giusti, i tempi televisivi per la mia trasmissione»
Ma quando sei un predestinato l'occasione ti si ripresenta. E difatti accadde proprio questo. L'occasione venne sotto forma di Bernardo Cherubini, fratello d'arte, del ben più noto Lorenzo. Bernardo si trovava in uno dei villaggi in cui Fiorello faceva da animatore. Notò il suo talento da showman e lo propose a Claudio Cecchetto di Radio Deejay, con il quale era in contatto grazie al fratello. 
Il ragazzo siciliano approda così a Milano
L'anno è il 1989Quelli erano gli anni della Milano da bere («e io me la sono bevuta tutta!» dirà poi), in cui moda la facevano da padrona e in cui radio e televisioni sperimentavano nuove forme di intrattenimento ed i palinsesti istituzionalizzati del giorno d'oggi erano ancora lontani. 
Fiorello arrivò a Milano (divideva tra l'altro l'appartamento con un certo Sandy Marton) come se fosse un uomo di Neanderthal. Disordinato, casinista, ritmi di vita e comportamenti disumani. 
Su tutti il famoso episodio della coscia di pollo: talmente era incasinata la sua camera che Fiorello una mattina se la ritrovò nel letto. Ma il ragazzo si farà e ci vorrà poco tempo prima che i suoi modi semplici e spartani da bestia da villaggio turistico si trasformino in uno stile brillante e trendy. 
Arriva la collaborazione in radio con Marco Baldini all'interno della trasmissione Viva Radio Deejay e con essa una schiera di fan sempre più nutrita. 
Il suo repertorio è pressoché completo: imita, canta, intrattiene e, inoltre, ha uno stile accattivante che può facilmente fare presa e tendenza. 
Così viene chiamato a condurre il Karaoke, una trasmissione televisiva che si propone di introdurre un format allora sconosciuto in Italia: a chiunque viene data la possibilità di cantare su un palco per qualche minuto; a tutti si garantisce l'attimo di notorietà. Siamo nel '92
Il debutto televisivo però non è di quelli sperati. 
Le registrazioni delle puntate che vengono mandate in onda, sembrano non attirare più di tanto l'audience. I dati auditel sono tiepidi e insoddisfacenti. Si decide perciò di mandare le ultime puntate registrate e poi chiudere il programma. 
Poi accade l'incredibile. 
Le ultime registrazioni cominciano ad avere un successo strepitoso, superando il 24% di share. Fiorello viene così richiamato a presentare altre puntate. 
Codino e giacca colorata sono i suoi marchi di fabbrica, il pubblico è tutto per lui: "Fiorello!!!" urlano folle di ragazze. 
Fiore esce di casa e viene assalito dalla massa, Fiorello va la cinema e...beh, stessa cosa. Ormai è una stella. Tutto sembra perfetto. Fama, soldi ,donne, talento, non gli manca niente. Ma l'animo del ragazzo è in crisi. 
Due sono le cose che lo tormentano: per prima cosa, Rosario sente di non essere lui quel personaggio. E' diventato famoso si, ma non grazie a ciò che sapeva fare meglio: intrattenere e far ridere il pubblico. Il suo compito si limita a passare il microfono di persona in persona e introdurre nuovi concorrenti. E chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ai tempi della Valtur non fa che ricordaglielo. 
In secondo luogo bisogna considerare un aspetto non secondario: un ragazzo come tanti, cresciuto in condizioni modeste, non è pronto a reggere l'urto di un successo così strabordante e improvviso. 
Di colpo la sua vita viene data in pasto ai media, la sua privacy azzerata. Per di più la sua relazione con Anna Falchi contribuisce a spingerlo ulteriormente sotto la luce dei riflettori. 
I giornali parlano, anzi sparlano, e lo fanno continuamente. 
Va da sé che piano piano, si monta la testa e perde contatto con la realtà. Ormai conduce una vita da star, immerso però nella solitudine di chi attraversa una crisi di identità, causata dal troppo successo. 
In questo periodo esiste solo un'amica per Fiorello: la droga. Egli avrà più tardi a dichiarare: «Cocaina. Per me è stata una malattia. La cocaina è il diavolo, ti illude di non essere solo, ti convince di essere il più forte. Tanti la prendono, tantissimi. Nessuno lo sa, nessuno li scopre. Avevo milioni di spettatori, avevo tante donne, avevo tutto, quindi non ho alibi, sono più condannabile di altri. Qualcuno, sui giornali, mi fece passare quasi per un narcotrafficante. No, ero solo caduto in un tombino, forse nel momento del massimo benessere. Ma pochi sanno quanto è triste trovarsi da soli, dopo la serata, in una camera d'albergo, con due guardie alla porta. Ne sono uscito grazie mio padre, non potevo tradirlo, uno che si batteva contro il traffico di droga, uno che ci aveva insegnato: 'Ricordatevi che un uomo onesto cammina tutta la vita a testa alta'».
Il segno più tangibile della sua rapida discesa nel baratro è l'apparizione al Festival di Sanremo del 1995
Qui canta la canzone Finalmente tu, scritta da Max Pezzali. L'interpretazione è sentita, Fiorello non si presenta a Sanremo da quando fu inviato per Radio Deejay, occasione in cui venne a mancare il padre. Logico che l'emozione è forte e tradisce lo showman che stecca diverse volte il pezzo davanti al suo pubblico. I tentativi di tornare in tv arrivano prima con Costanzo a Buona Domenica e varie conduzioni del Festivalbar (vi aveva già partecipato in qualità di cantante-conduttore con la canzone "San Martino"). 
La svolta arriva quando conosce la sua attuale compagna Susanna Biondo. La donna porta armonia nella vita di Fiore che trova così la forza per superare la depressione che lo perseguita. 
Dal 2001 conduce il programma radiofonico Viva Radio Due con l'ex-compagno di merende Baldini. Torna poi in tv con lo strepitoso successo di Stasera Pago Io
Finalmente lo showman può mostrare tutto il suo talento. 
Imita, canta, scherza con gli ospiti e il pubblico, presenta e balla, persino. E' un Fiorello al culmine della sua maturazione artistica. Diventa il numero uno, non solo dal punto di vista mediatico, ma anche artistico. 
Nel 2009 Sky lo ingaggia per un anno per condurre un varietà alla pazzesca cifra di 15 milioni di euro. Oggi si appresta a tornare in Radio con la trasmissione Il Buon Varietà su Radio 1
Il ragazzone simpatico e istrione, col codino e dal sorriso brillante ha lasciato spazio a un uomo maturo, pacato, seppur nella spontaneità e naturalezza che da sempre lo ha contraddistinto. Per chi ha nostalgia del primo Fiorello posto qui uno dei brani che ha fatto ballare una generazione di giovani italiani:


Bob Harris

3 commenti:

  1. Bob Harris, questa volta devo proprio dire che sei scivolato secondo me. Ho letto il post, ben scritto si ma... qual'è il punto? Un elogio a Fiorello? Mmmh... No, non mi è piaciuto... un pò mi dispiace perchè solitamente scrivi articoli interessanti.

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  2. Critiche. Le accetto e, nel tuo caso, sono ben felice di riceverle. Apprezzo la tua imparzialità e schiettezza. Anche per la lucidità con cui analizzi i singoli post. Riguardo al post, che dire,è un voler raccontare la storia di Fiorello, che magari molti conoscono ma non tutti, specie se più giovani e incuriositi dal sentito dire. Ho voluto ripercorrere le sue tappe in modo puramente informativo,un "adesso vi racconto" cercando di nutrire la curiosità di chi voglia saperne anche solo qualcosina in più. Non dico nulla che non sia stato detto da qualcun altro,semplicemente lascio che alcune sue vicende parlino per lui più di quanto possa fare una mia critica. Ma comunque ad maiora,semper

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  3. Capisco... vabbè, io aspetto il prossimo che sicuramente mi piacerà di più. Mi raccomando ragazzi non mollate che mi piacete.

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