mercoledì 1 giugno 2011

JUVE: SARA' CONTE L'UOMO GIUSTO PER RISORGERE?

Lo hanno chiamato il Conte Day
Il 31 Giugno 2011, è stato il giorno dell'approdo alla Juventus del tecnico ed ex-giocatore leccese. Dopo 5 anni di gavetta iniziati nell'Arezzo, passando per Bari, Atalanta e Siena, finalmente corona il suo sogno di allenare la squadra per cui ha sudato 346 maglie. Conte non ha ancora 42 anni ed ha già conquistato un posto su una panchina importante. Lo aveva detto che entro 5 anni ci sarebbe riuscito, altrimenti diceva, si sarebbe rassegnato per sempre ad essere un allenatore mediocre. 
La scelta della società bianconera, si ispira a svariati modelli: svariati modelli: Leonardo per Milan e Inter, Allegri sempre per il Milan, Villas Boas e Mourinho per il Porto. 
Quello originale, ovviamente, il Barcellona che, scegliendo di farsi guidare dall'ex-giocatore Guardiola, ha abbattuto ogni record e si avvia a diventare la squadra più forte di tutti  i tempi. 
Non che non ci avesse già provato la società di Corso Galileo Ferraris a mettere sotto contratto un giovane promettente. Parlo dell'attuale ct dell'under 21 Ciro Ferrara, che, partito da salvatore della patria, ha clamorosamente fallito. 
Ferrara però, a differenza di Conte, non aveva esperienza da allenatore, Conte, invece, vanta due promozioni in A e di lui se ne parla un gran bene, parola di esperti ed addetti ai lavori. Dopo 5 anni di esoneri e polemiche i tifosi juventini sperano che il nuovo allenatore riporti la squadra ai livelli che le competono. Ma siamo sicuri che, da solo, un allenatore possa cambiare le sorti di una squadra?
Di certo i vari Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Del Neri avevano delle carenze tecniche oggettive. Motivo per cui era facile ravvisare in esse il motivo degli scarsi risultati del club. Nonostante tutto i loro esoneri sono stati seguiti da strascichi polemici da parte dell'opinione pubblica, che in parte esaltava il lavoro da loro svolto (vedi Ranieri) e in parte li esonerava dalle colpe più gravi, tacciando la società di incompetenza e scelte frettolose e demagogiche. 
Mi limito a dire che controprova non ci sarà mai. Prendere allenatori che suscitano perplessità non potrà che instillare il dubbio nei tifosi, specie quando i risultati continueranno a non soddisfarli.
Alex  Del Piero
Mi permetto di dire che, nel caso di Conte, la scelta appare quanto mai inattaccabile. Fin'ora il tecnico ha dimostrato capacità, carisma, carattere e voglia di affermarsi, il mix necessario per chi ha ambizione di vincere. Inoltre la giovane età suggerisce che avrà tempo e modo di dimostrare il suo valore, tenendolo alla larga da pericolosi rapporti età/vittorie. Rispondo alla domanda di cui sopra. 
Un allenatore non può cambiare una squadra. Deve per forza di cose essere supportato da una società in ogni ambito: mediatico, tecnico, commerciale e giudiziario. Cosa che purtroppo, di recente, la Juventus non è stata in grado di fare al meglio. 
L'anno passato è stato ricco di cambiamenti nell'assetto societario: dapprima è stata fatta pulizia della vecchia dirigenza, con la cacciata di Blanc e Secco. Poi la nomina alla presidenza di Andrea Agnelli e l'assunzione del D.S. Beppe Marotta
La nuova dirigenza doveva rilanciare lo stile Juve e difenderne il nome in sede giudiziaria. In parte gli obiettivi sono stati raggiunti specie se guardiamo allo sfruttamento del marketing e alla valorizzazione del brand (il nuovo stadio super pubblicizzato e la costruzione di un sito internet internazionale innovativo). Dal punto di vista giudiziario Andrea Agnelli, a differenza della vecchia dirigenza, sembra aver alzato più la voce, presentando un esposto alla Procura Sportiva e alla FIGCarrivando ad accusare quest'ultima di avere la coscienza sporca riguardo l'assegnazione dello scudetto del 2006.
Doveva essere l'anno zero, è stato un anno fallimentare più di quello precedente. 
A cominciare da una campagna acquisti all'ingrosso che ha portato all'ingaggio di giocatori mediocri, ricordo Motta, Martinez, Rinaudo, Traorè, ed ottimi acquisti che però non garantivano qualità assoluta. Va da sé che un campionato fallimentare è andato in archiviazione, con l'attenuante che il progetto juve si sviluppa in due anni. 
Perciò quest'anno non saranno concessi errori al DS Marotta. A cominciare dalla campagna acquisti che, come dallo stesso sbandierato ai quattro venti, dovrà essere all'insegna della qualità. In questo senso la famiglia Agnelli, tramite la Exor, si è già mossa, varando l'aumento di capitale (circa 60 milioni di euro, che, uniti ai 40 previsti da ricavi dello stadio e cessioni, arriverebbero a 100)
I campionati te li fanno vincere i fuoriclasse, i campioni. 
Se non li hai però devi andarli a prendere e, si sa, i grandi giocatori costano. N
e servirebbero almeno 2. Vedremo. Sarà difficile competere sin da subito con Milan ed Inter, ma anche con la stessa Roma, squadra che sta subendo un enorme cambiamento a livello dirigenziale, ma che, a livello sportivo, mantiene la sua forza ed, anzi, con la nuova presidenza, potrà rinforzarsi ulteriormente. 
Conte è considerato un portatore del calcio d'attacco, in cui sono gli avversari a lanciare il pallone lungo a pedalare e in cui la squadra avrà sempre in mano il pallino del gioco. Sicuramente, a differenza, ad esempio, di un Ciro Ferrara, non gli manca il carisma e la personalità per gestire grandi giocatori. Ciò che sperano i tifosi juventini, privati della possibilità di vedere la propria squadra in Champions League, è che la squadra sia già competitiva il prossimo anno. Tradotto significa che possa lottare per la vittoria. 
Ma, soprattutto, che la squadra torni ad avere la mentalità vincente che da sempre l'ha contraddistinta e che ha portato un certo Alex Ferguson a dichiarare: « La Juventus è stata un esempio per il mio Man­chester United. Facevo vedere ai miei giocatori le videocassette della squadra di Lippi e dicevo: non guardate la tattica o la tecnica, quella ce l'abbiamo anche noi, voi dovete imparare ad avere quella voglia di vincere». Perché se sei alla Juve conta una cosa sola: vincere.

P.s. E' notizia di oggi l'apertura di un inchiesta della Procura di Cremona in merito al calcioscommesse. Lo scandalo riguarderebbe partite di Serie A, B e Lega Pro truccate, per un totale di 18. 
Fra i soggetti coinvolti anche gli ex-giocatori come Signori e Bettarini, ed il capitano dell'Atalanta Doni. Il giro di scommesse risultava essere ben organizzato con diverse partite truccate in contemporanea ed esisteva un tariffario di massima per la compera delle partite. Gli indagati avevano ciascuno un proprio ruolo nell'organizzazione, con tanto di cellulari e schede dedicate.Il GIP Guido Salvini non esclude che ci possano essere collegamenti con la criminalità organizzata, vista la portata degli investimenti sulle scommesse. 
L'attaccante della Juve e della Nazionale Matri, raggiunto ai microfoni di Studio Sport ha dichiarato:"E' uno schifo. Per ora sono finiti in manette 16 persone. Il fango del Dio Pallone.


Bob Harris

1 commento:

  1. La strada giusta è quella di dare stabilità ad una società ,che dopo calciopoli, non ha più trovato e sopratutto prendere giocatori senza strapagarli.
    Sono rimasto particolarmente dispiaciuto di questo nuovo scandalo calcistico,e mi rammarico per il coinvolgimento di Signori,un' icona del calcio romano e nazionale degli anni 90.

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