Dead e Euronymous |
Di storie strane nello showbiz se ne sentono. Una di queste proviene dalla Norvegia, più precisamente da Oslo. Yingve Ohlin, in arte Dead (nomen omen...), era un cantante di musica death e black metal, famoso per aver militato nel gruppo dei Mayhem. Come la maggior parte dei gruppi di questo tipo, i Mayhem erano esponenti di un tipo di musica cattiva. Morte, satanismo, oscurità, solitudine, disagio esistenziale, nichilismo, blasfemia sono alcuni dei motivi ricorrenti e più importanti del genere.
Sicuramente l'ingresso nel gruppo del giovane Dead accentuò ed esasperò questo gusto. Lo screamer era talentuoso nel far risuonare versi gutturali intrisi di morte e disperazione.
E come mai vi direte!? Chi lo conosce parla di lui come di un ragazzo solo, alienato dalla realtà terrena e di mente particolarmente instabile. Se poi ci aggiungiamo alcune stravaganze come la volontà di apparire un vero e proprio cadavere (si pittava il volto di bianco, rigirava gli occhi all'insù e spesso seppelliva i vestiti con cui sarebbe salito sul palco, riesumandoli poco prima di esibirsi) e l'uso di conservare animali morti per poter respirare odore di morte, si può avere un quadro completo del personaggio.
Il 22enne svedese, faccia da bravo ragazzo, dava l'impressione di essere stanco di vivere, difficile però, per i più, ipotizzare ciò che avvenne l' 8 aprile del 1991, in un appartamento poco fuori Oslo; quando Euronymous, il chitarrista dei Mayhem nonché coinquilino di Dead, entrò in casa, trovò il corpo dell'amico riverso a terra con vene tagliate e cranio spappolato da un colpo di fucile. Accanto al corpo si trovava anche un biglietto su cui scritto: "EXCUSE ALL THE BLOOD".
Da qui in poi la storia assume una connotazione grottesca: Euronymous informò la polizia dell'accaduto, non prima però di essersi recato al primo negozio a comprare una macchina fotografica per immortalare l'evento (si vocifera inoltre che raccolse alcuni pezzi di cervello che in parte mangiò e in parte regalò agli amici più "degni"). Le foto si diffusero e finirono pure in rete, furono ritirate, ma una rimase in circolazione e divenne la cover del bootleg dei Mayhem "Dawn of the Black Hearts".
Lo stesso Euronymous fu vittima di un altro episodio efferato. Venne ucciso a coltellate da Varg Vikernes, membro anch'egli dei Mayhem; i due avevano divergenze politiche insanabili: lui era un comunista di stampo maoista, Vikernes era un razzista e nazista. Doveva finire così.
Non che fosse uno stinco di santo, di cui dispiacersi particolarmente. Oltre al profondo senso di umanità di cui sopra, Euronymous era noto per essere implicato in omicidi, roghi di chiese ed altri atti vandalici-blasfemi.
Ora, io in Norvegia ci sono stato e per carità, dopo un po' il clima e l'ambiente ti incupiscono, un lieve disagio comincia a sfiorarti l'animo e magari inizi pure a comprendere l'angoscia che pervade i quadri di Edvard Munch nella sua rappresentazione ossessiva di Oslo. Però dai è una città così bella e affascinante (me la sono fatta tutta in bici!) ed i norvegesi, a dispetto della loro compostezza tipica del carattere nordico, sono pure molto simpatici. O almeno quelli che ho conosciuto io (avessi incontrato Dead ed Euronymous magari oggi la penserei diversamente).
Ma, probabilmente, le cause del malessere che portò Dead a tirare il calzino non erano dovute principalmente all'ambiente norvegese. Così come Luigi Tenco, che si dice che si suicidò perché a Sanremo nessuno riusciva a capire la sua musica, anche Yngve si sentiva un incompreso. Ed a spiegarcelo fu Euronymous, che in un'intervista, a proposito di Dead, disse: «voleva fare musica cattiva per gente cattiva, ma si sentiva circondato solo da persone che andavano in giro con tute, cappelli e scarpe da baseball. Li odiava tanto e non vedeva più una ragione per perdere tempo con loro».
Beh, quando si dice Fashion Victims...
Beh, quando si dice Fashion Victims...
Bob Harris
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