Festeggiamo San Valentino a modo nostro, parlando di cinema. E lo facciamo inaugurando una nuova rubrica, Frammenti di Cinema, fatta di piccole recensioni di film legati tematicamente. Buona lettura a tutt*!
"Harold e Maude" (1971) di Hal Ashby:
Un cult sorto nel libero e meraviglioso fermento che fu la Nuova Hollywood.
"Harold e Maude" ha quasi raggiunto la soglia dei 50 anni eppure mantiene tutta la sua portata narrativa; anzi a ben vedere il tempo trascorso lo ha arricchito ancor di più, aprendosi un ideale dialogo con la società contemporanea, sempre più schermata dinnanzi alla profondità dei legami.
Ma cosa è questo "Harold e Maude"?
Una storia di amore ed amicizia intensa quanto sui generis, il riaffiorare delle bellezze della vita che sembravano oramai smarrite. Lui giovane 18enne depresso, trascorre le giornate a fingere suicidi per attirare le attenzioni di una madre incapace, ed a presenziare a funerali di gente che non conosce.
Una storia di amore ed amicizia intensa quanto sui generis, il riaffiorare delle bellezze della vita che sembravano oramai smarrite. Lui giovane 18enne depresso, trascorre le giornate a fingere suicidi per attirare le attenzioni di una madre incapace, ed a presenziare a funerali di gente che non conosce.
Lei una 79enne, libera dai legacci borghesi e con un passato in un campo di concentramento, la vediamo immersa in un saggio spirito vitalistico.
Il resto? Scopritelo guardandolo, perché ne vale davvero la pena.
Voto:4/5
Il resto? Scopritelo guardandolo, perché ne vale davvero la pena.
Voto:4/5
"I segreti di Brokeback Mountain" (2005) di Ang Lee:
Due mandriani. Una montagna. Un amore proibito.
Questi tre elementi sono protagonisti di un film abbastanza ispirato di Ang Lee.
Il tutto è buttato decisamente sul melodramma, anche e soprattutto, grazie alle meraviglie sonore di Gustavo Santaolalla. Ma che tocco raffinato quello di Lee nel gestire i tempi vivi e morti di un amore tormentato e impossibile. Così come centrata l'ambientazione nel Wyoming, capace di dare ampiezza e distensione da un lato, tanto quanto oppressione e costrizione della vita provinciale dall'altro.
Gyllenhaal e Ledger allora erano due promesse del cinema USA ed entrambi si sarebbero consacrati successivamente (ma Ledger non potrà esprimere tutto il suo talento, a causa della prematura scomparsa); i loro due personaggi si completano perfettamente: Ennis (Ledger) più burbero e introverso, Jack (Gyllenhaal) più emotivo e brillante. Completano il cast Anne Hataway e Michelle Williams.
Gyllenhaal e Ledger allora erano due promesse del cinema USA ed entrambi si sarebbero consacrati successivamente (ma Ledger non potrà esprimere tutto il suo talento, a causa della prematura scomparsa); i loro due personaggi si completano perfettamente: Ennis (Ledger) più burbero e introverso, Jack (Gyllenhaal) più emotivo e brillante. Completano il cast Anne Hataway e Michelle Williams.
L'importanza di un film come Brokeback Mountain sta, oltre che nella qualità pregiata della sua realizzazione, anche nel messaggio; già un film come "Philadelphia" aveva trattato con dramma la tematica omosessuale, ma in modo sensibilizzatorio; "Brokebak Mountain", invece, ha la capacità di empatizzare e far immedesimare nei corpi e nelle menti di due giovani cowboy della provincia americana.
Voto: 3,5/5
"Lars e una ragazza tutta sua" (2007) di Craig Gillespie:
Fu presentato al Torino Film Festival ed acclamato a tal punto da riuscire a portarsi a casa il premio del pubblico. La storia? Semplice quanto bizzarra.
Lars (interpretato da un Ryan Gosling non ancora così famoso), è un giovane e timidissimo 27enne del Wisconsin; poche le amicizie ed una vita sociale quasi del tutto assente.
A cambiare la sua vita arriva però Bianca, una giovane ragazza che incontra su internet e della quale si innamora. Decide di presentarla alla famiglia che rimane sbigottita: la dolce e bella Bianca altro non è che una plasticosa bambola gonfiabile.
A monte c'è un'idea quanto mai originale che, purtroppo, viene lasciata da sola a sostenere tutto quanto il film; ciò non riesce a pieno e qualche momento di noia c'è, non si può negare.
Nonostante i suoi limiti, "Lars" merita una visione. E' un oggetto curioso, che rifugge da facili doppi sensi e gag scontate; Craig Gillespie, qui al suo primo lungometraggio, opta infatti per una comicità levigata ed ad un clima surreale attraverso i quali lasciar spazio alla solitudine, all'incapacità di relazionarsi ed ad un'amore tanto sui generis, quanto dolce, puro ed effimero.
A cambiare la sua vita arriva però Bianca, una giovane ragazza che incontra su internet e della quale si innamora. Decide di presentarla alla famiglia che rimane sbigottita: la dolce e bella Bianca altro non è che una plasticosa bambola gonfiabile.
A monte c'è un'idea quanto mai originale che, purtroppo, viene lasciata da sola a sostenere tutto quanto il film; ciò non riesce a pieno e qualche momento di noia c'è, non si può negare.
Nonostante i suoi limiti, "Lars" merita una visione. E' un oggetto curioso, che rifugge da facili doppi sensi e gag scontate; Craig Gillespie, qui al suo primo lungometraggio, opta infatti per una comicità levigata ed ad un clima surreale attraverso i quali lasciar spazio alla solitudine, all'incapacità di relazionarsi ed ad un'amore tanto sui generis, quanto dolce, puro ed effimero.
Voto: 2,5/5
Bob ft. Ismail
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