Immagine tratta da "L'odio" (1995) di Mathieu Kassovitz |
« L'onore dei sopravvissuti è sopravvivere. Restare in piedi. »
Le banlieue nascevano negli anni '70, erano la risposta all'immigrazione di massa dalle ex colonie.
L'idea del governo era che ai migranti, alla ricerca di una El Dorado, bastasse una casa, una scuola e qualche
negozio in cui poter comprare ogni cosa desiderata.
Le esplosioni di violenza? Arrivano ogni volta
che una nuova generazione si rende conto che per realizzarsi non
basta un documento, non conta essere nati in Francia e stare sotto la
stessa bandiera.
Vi chiederete cosa centri tutto ciò
con il romanzo noir "Casino Totale" di Jean-Claude Izzo.
La risposta sta sullo sfondo, nelle
atmosfere che si respirano attorno alla classica indagine che si
attende dal genere. Eh si, perché Izzo con il suo poliziotto,
Fabio Montale, ci trasporta in una Marsiglia fatta di quartieri
borghesi protetti dalla Compagnies Républicaines de Sécurité in
tenuta antisommossa e di agglomerati urbani abitati da migranti, lo specchio delle contraddizioni di un paese.
La trama come spesso accade con i
romanzi noir è quanto mai intricata (nessuno spoiler, tranquilli).
Un narratore, dapprima esterno, ci conduce da Ugo,
ragazzo di Marsiglia di origini italiane, che torna nella sua città
dopo una lunga assenza. La prima cosa da fare è incontrare Lole, una
cara amica di infanzia, la seconda vendicare la morte del loro amico
Manu, assassinato poco prima da una mano ignota. Trova il giusto
contatto, un certo Batisti, uno di quelli che si è ripulito ma è
sempre al corrente di tutti i movimenti della malavita locale. La
dritta è di quelle da far accapponare la pelle: la morte di Manu è
stata ordinata da Zucca, un potente mafioso locale legato con la
camorra.
Ugo è determinato, segue le sue mosse,
studia un piano e giunge a dama: uccide Zucca.
La sua fuga ha però i minuti contati,
intercettato dalla polizia viene a sua volta ferito a morte.
Sul luogo del delitto arriva anche
Fabio Montale. Ugo era suo amico, così come Manu, un'infanzia
trascorsa assieme, complici nell'amicizia, nelle risate e nei piccoli
crimini. La vita li ha separati, ed ora che è rimasto solo, il
poliziotto avverte il debito del sopravvissuto.
"Casino totale" mescola i
sapori mediterranei con l' hard boiled.
Ci troviamo dinnanzi ad un poliziotto
disincantato, malinconico e solitario, uno di quelli che si inpatana
nel dubbio perenne in qualche bar buio tra i fumi dell'alcol; ha un passato da scugnizzo eppure è un bonaccione colto; ed a conclusione di questo quadretto, ha pure successo con l'altro sesso, nonostante sembri incapace di tenere le donne accanto a sé.
Leggendo "Casino Totale" c'è la sensazione di sbattere il grugno sullo stereotipo dell'investigatore bello e maledetto che si compiace nel fallimento. Ed una certa canonicità la si può avvertire anche nella costruzione del giallo, un'immensità di tessere di un complesso mosaico che sembrano destinate ad una certosina collocazione.
Seppur la presenza di questi limiti, la lettura rimane interessante ed avvincente, un noir ricco che, con il suo fascino decadente ed uno stile allo stesso tempo minimalista e solenne, spingerà molti lettori nell'approfondire la conoscenza di Montale negli altri due pezzi della Trilogia
marsigliese ("Chourmo" e "Solea").Leggendo "Casino Totale" c'è la sensazione di sbattere il grugno sullo stereotipo dell'investigatore bello e maledetto che si compiace nel fallimento. Ed una certa canonicità la si può avvertire anche nella costruzione del giallo, un'immensità di tessere di un complesso mosaico che sembrano destinate ad una certosina collocazione.
Per chi scrive il valore dell'opera è da rintracciarsi nello sfondo magistralmente reso da Izzo; è lì, in quel background politico-sociale; nelle figure marginali; negli scontri razziali; nella dicotomia legalità/legittimità; nel fascismo che serpeggia silenziosamente e si insinua in una mamma Marsiglia capace di accudire, allevare e tradire i suoi figli. "Casino Totale" è l'ennesima prova, sempre se ce ne sia il bisogno, di quanto il romanzo di genere sia uno spazio privilegiato per parlare della società che viviamo quotidianamente.
Ismail
Ciao abbiamo fatto un salto da voi, non conoscevamo il vostro blog, bello complimenti così adesso ogni tanto ci diamo una sbirciatina
RispondiEliminaCiao
Grazie per i complimenti e benvenuti i questo spazio.
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